Perchè si formano le carie

19 Aprile 2023


“La carie è un processo di demineralizzazione dei tessuti duri del dente ( Smalto e Dentina), che porta alla creazione di una cavità nel dente che approfondendosi raggiunge la polpa del dente ( impropriamente chiamata -nervo-) fino a provocare la pulpite, che è un dolore acuto e fortissimo, spesso intrattabile con i comuni antidolorifici. La carie non trattata porta infine alla necessità di fare il trattamento canalare ( devitalizzazione), cioè la rimozione della polpa dentaria, la sagomatura ed otturazione tridimensionale dei canali radicolari. In casi estremi la carie può portare allo ascesso odontogeno, che è una raccolta di pus, che può portare a complicanze anche gravi, fortunatamente oggi meno frequenti grazie agli antibiotici.
La carie è causata dai batteri presenti in bocca che agiscono in presenza di residui di zuccheri assunti con l’alimentazione, che si depositano sulla superficie dentale, provocano la formazione di acidi che distruggono lo strato di smalto, ed una volta raggiunto il tessuto interno del dente ( dentina ) agiscono rapidamente ( soprattutto nei giovani ) rammollendo il tessuto dentale.

La prevenzione consta nel limitare il consumo di cibi zuccherati , specialmente al di fuori dei pasti, e di avere un’ottima igiene orale, spazzolando i denti con dentifrici al fluoro dopo ogni pasto. Nei bambini e ragazzi fino a 12 anni è consigliato l’assunzione di fluoro in gocce o pasticche del fluoro per prevenire la formazione di carie.

Per diagnosticare la carie, spesso si utilizzano delle radiografie endorali, che permettono di vedere una zona di radiotrasparenza, in prossimità degli spazi interprossimali, infatti le carie iniziano spesso nei solchi dentali, oppure tra un dente e l’altro. In questo caso risulta più difficile la diagnosi, e il metodo più affidabile attualmente è la radiografia Bite_wing, o la radiografia panoramica (meno affidabile per diagnosticare carie interprossimali)

Il trattamento della carie è quello di rimuovere lo smalto sottominato ( non sostenuto da dentina sana) e la dentina rammollita , tramite l’ausilio del trapano e frese dedicate e lavaggio e detersione della cavità. A seguito della completa rimozione del tessuto dentale cariato si provvede ad otturare il dente con un materiale composito, di colore simile al dente.
Fino a qualche anno fa si utilizzava anche l’amalgama d’argento, poi abbandonata per la scarsa estetica e per la tossicità dovuta al contenuto di mercurio.

Per rimuovere la carie è necessario fare l’anestesia locale, in modo da poter lavorare senza che il paziente avverta dolore durante la rimozione del tessuto dentale malato, per poter ancorare l’otturazione dentale su tessuto sano.”